Uno di voi. Dario Bandiera non è certo il tipo che si erge a superstar. Anzi il contrario. Siciliano doc, non ha mai dimenticato le sue origini. Gli sforzi e il duro lavoro per arrivare al successo non hanno cambiato il dolce bambino che dal balcone della sua casa di Siracusa prendeva in giro e imitava i suoi vicini. Istrionico e sensibile, ammette di aver dovuto ammansire la sua indole ribelle perché lo show business impone delle regole, sgradite ma che vanno rispettate se si vuole far parte del circuito. Nonostante questo Dario Bandiera è il tipo che un sorriso o una parola proprio non riesce a negarla a nessuno.
Inutile prepararsi oppure leggere qualche recensione come antipasto. Quando Dario Bandiera è nel camerino, e, sta per salire sul palco, nessuno, nemmeno i suoi collaboratori, è in grado di capire cosa passerà per la testa dell’artista più imprevedibile del panorama del cabaret italiano. Il suo spettacolo è un mix devastante di suoni, battute, rumori, sorrisi, suspance e imitazioni. Da un semplice qui pro quo oppure da uno spettatore che si siede in ritardo Dario è capace di costruire una storia infinita in cui coinvolge il pubblico. I suoi tormentoni poi portano allo “sfiancamento” psico-fisico, ma quando le luce sul palco si spengono, tutti ne se vanno canticchiando i ritornelli imposti dall’artista per tutta la serata. Una raccomandazione: non prendete impegni per il dopo spettacolo perché Bandiera in passato è stato capace di restare sul palco anche per due ore ad intrattenersi con la gente.
