Presentazione della XXI edizione del FESTIVAL NAZIONALE ADRIATICA CABARET
a cura del direttore artistico Ivaldo Rulli

In questo mondo ancora tutto “ imbavagliato ” torniamo timidamente a mostrare i nostri sorrisi e quindi torna a far ridere il Festival Nazionale Adriatica Cabaret nella sua ventunesima edizione. Sarebbe dovuto essere la ventesima edizione ma, come ricorderete, l’ edizione del 2020 è saltata per il Covid e quindi abbiamo scelto, volutamente, di andare avanti. Un modo per sottolineare il nostro umano risentimento verso una pandemia terribile e assassina che ha avuto come denominatore comune il distanziamento sociale, mentre Adriatica Cabaret ha come sua ineludibile filosofia un concetto completamente opposto: l’ avvicinamento sociale. Ed è altresì vero che è nostra prerogativa recuperare anche tutte le risate perse l’ anno scorso per allievare le sofferenze e il terrore che questo maledetto virus ha e sta ancora seminando. Un festival della risata che vuole essere un vaccino dello spirito e un inizio al ritorno alla normalità. Il 20 e 21 agosto quindi saremo di nuovo con voi, davanti alla basilica di San Giovanni in Venere, per godere la fine dell’ estate in una ambiente fatto di serenità, allegria e simpatia e per poter respirare liberamente quell’ aria festosa che tanto ci manca e che tanto ci aiuta ad andare avanti.
Ed è per questo che voglio pubblicare, qui di seguito, un mio pensiero, scritto anni fa, per sottolineare il ruolo importante ed insostituibile di quella piccolissima parte della società rappresentata dai comici ai quali va il mio grazie sincero e totale e un abbraccio affettuoso.
A noi
A noi il compito più arduo.
A noi comici, cabarettisti, barzellettieri, umoristi, pagliacci, buffoni.
A noi, uomini con l’anima leggera.
A noi che siamo capaci di leggere al contrario, vedere il riflesso, ascoltare il silenzio.
A noi, poveri senza noia, che partiamo sempre e non arriviamo mai.
A noi che la gente piace, a noi che la vita ci convince, a noi che il tempo scuote meno.
A noi veri complici prescelti dal destino dell’uomo.
Perché siamo capaci di essere liberi, di essere sinceri e di essere forti.
A noi il compito più arduo.
Far stendere le labbra di un bambino nel dolce suono di un sorriso.
Deviare una lacrima su un viso che soffre.
Rasserenare un lamento.
Regalare a tutti una parte della nostra anima.
A noi il compito più arduo.
Per ricordare a tutti chi è l’uomo.
Per dire a tutti com’è l’uomo.
A noi comici, cabarettisti, barzellettieri, umoristi, pagliacci, buffoni.
Il compito più arduo.
Ridere e far ridere dell’uomo.